S.Oreste era un medico cristiano molto rinomato della città di Tyanos in Cappadocia, sotto il regno di Diocleziano e Massimiano ( 284-308).
Durante la persecuzione venne arrestato per odine del governatore Massimo, e, nel processo, rifiuto’ di rinnegare il Cristo e così iniziò il suo martorio. Fu crudelmente battuto con le verghe sulla schiena e sul ventre. Gli venne bruciata la schiena con fiaccole incandescenti e sulle sue piaghe venne messo del sale e dell’aceto. Condotto in un tempio pagano, con la sua preghiera abbatté gli idoli. Venne rinchiuso di nuovo in prigione e venne privato del cibo per una settimana, Gli furono poi trafitti i oiedi e i fianchi con dei chiodi e fu legato con corde dietro un cavallo selvaggio che venne lanciato al galoppo e che lo trascinò per una distanza di più di 24 miglia su un terreno pietroso. Le sue membra furono straziate e le sue ossa spezzate e così il martire rese la sua anima a Dio. Il suo corpo fu gettato nel fiume dai pagani, per non far venerare le sue reliquie dai cristiani. Dopo molti secoli nel 1685 nella Lavra delle Grotte, di Kiev un monaco di nome Dimitri ( che in seguito sarebbe diventato metropolita a Rostov) ritrovò in un antico manoscritto la vita del martire Oreste e a sua volta la inserì nella raccolta della vita dei Santi che stava compilando. Così la memoria della vita di questo santo medico non venne dimenticata, anzi venne inserito nel Calendario liturgico della Chiesa per la venerazione dei cristiani.