“Da una carne nasce una carne, ma senza essere stata concepita per opera della carne. Un rampollo divino esce dal corpo mortale di una donna, in seguito ad una concezione misteriosa e al di fuori delle leggi della natura.
Non vi è certo nulla di sorprendente che si produca una nascita divina, ove non ha avuto luogo una concezione umana; e nulla di meraviglioso nel fatto che un parto non ferisce una madre, che non si sia concessa ad alcuna unione carnale. Ed Isaia, in una sua visione profetica, nel rivelare ai popoli ed alle nazioni, il segno della salvezza futura, aveva già detto: ” Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, e sarà chiamato Emmanuele, ossìa Dio con noi” (Is.7,14 – Mt 1:23,24). E perché noi avvertiamo l’unità di senso e l’identità del piano divino, nel’Antico e nel Nuovo Testamento, il beato Luca , riferendo meravigliosamente la generazione del Signore, scrive: “L’Angelo Gabriele fu mandato d Dio…a una Vergine sposata a un uomo di nome Giuseppe.. e le disse:”Ecco tu concepirai nel seno tuo e partorirai un figlio e gli porrai nome Gesù” ( Lc 1:26,27, 31). Gesù, miei fratelli carissimi, significa Salvatore. Le divine testimonianze si confermano a meraviglia vicendevolmente, perfino nell’accordo dei versetti; anche se i tempi in cui vissero i loro autori sono differenti, i racconti sono identici. L’uno infatti attesta il parto della Vergine, l’altro l’aveva predetto.. Chi dunque esiterà a credere la divinità di Cristo o la redenzione operata da Colui che Isaia confssa come Dio e Gabriele annuncia come Salvatore? chi potrà dubitare che sia fiorito il seno della Vergine tuttapura, quando l’Evangelista, l’Angelo e il Profeta lo proclamano con una stessa bocca e sotto la medesima ispirazione? Laddove si trovano testimoni così numerosi e di tale valore, non è la verità che deve arrossire, ma piuttosto l’uditore incedulo a sentirsi confuso.”
Da PL 57,245 trad di Davide Montagna da Mariale Ed. Patristiche Milano 1969