S.Pancrazio, vescovo di Taormina

S.Pancrazio nacque in Antiochia al tempo del soggiorno terrestre del Nostro Signore Gesù Cristo. I suoi genitori avendo sentito vantare i miracoli e la dottrina del Signore, andarono a Gerusalemme col loro giovane figlio e ivi furono battezzati.

Dopo la loro morte Pancrazio rinunciò a tutto ciò che lo univa  a questo mondo caduco e si recò sulle rive del Mar Nero, dove praticò l’ascesi in una grotta, per meditare e unirsi a Dio. Il S.Apostolo Pietro, passando per queste regioni per predicare l’Evangelo, incontrò il giovane asceta e lo convinse ad accompagnarlo nel suo viaggio. Arrivato ad Antiochia , Pancrazio fu consacrato Vescovo per la città di Taormina in Sicilia, insieme a un altro discepolo degli Apostoli venuto da Gerusalemme, Marciano, che fu ordinato per Siracusa. Imbarcatosi su una nave  in partenza per la Sicilia, S.Pancrazio convertì tutta la nave compreso il capitano Licaonide, Essi giundero in Sicilia alla fine di una traversata felice, e quando il Santo mise piede sulla riva, i demoni che infestavano un idolo del dio Falcone, al quale una volta all’anno gli abitanti offrivano sarifici umani, si misero a lanciare urla terribili. Il Santo invocò il nome della SS.Trinità elevando la croce che teneva in mano come un pastorale e i demoni subito andarono a gettare la statua in mezzo al mare. Licaonide, raccontò al Governatore della città, Bonifacio, i miracoli compiuti da Cristo e dai suo servitore convincendolo a chiamare presso di sé il Vescovo. Ma Pancrazio chiese che fosse il Governatore a venire da lui. Bonifacio  si prostrò a terra vedendo la gloria che il Santo emanava e credette in Cristo ascoltando la sua predicazione. Dopo essere stato istruito lui e il suo seguito, durante tutta la notte, il Governatore invitò Pancrazio a benedire il suo palazzo.. Egli fu accolto con grande onore e vi restò per quaranta giorni, ottenendo la benedizione di costruire una chiesa nella città, di cui egli stesso tracciò le fondamenta. L’edificio fu costruito velocemente e durante la consacrazione tutti gli astanto videro un fuoco meraviglioso scendere dal cielo e illuminare tutta la chiesa. Al termine della Divina Liturgia tutti gli i idoli della città si rovinarono. I sacerdoti pagani  giunsero urlando al palazzo e rimproverarono il Governatore di fare festa mentre una catastrofe aveva colpito la città. Bonifacio riuscì a calmare la loro agitazione e chiese ai più colti tra loro per quale ragione i loro dei erano caduti in pezzi. Può essere stato un altro Dio più potente che era apparso per rovescarli? In seguito alle imprecazioni dei maghi uno dei demoni, Lissone, rispose che un Dio in tre Persone li aveva resi impotenti mediante l’Incarnazione del suo Figlio, che lo straniero portato da Licaonide, era venuto a predicare nella città di Taormina. Gli idolatri, restarono indifferenti a questa confessione e decisero di sacrificare il Governatore stesso in segno di espiazione. S.Pancrazio avvertito da Bonifacio spaventato, passò tutta la notte in preghiera nella chiesa. Al mattino, ci si preparava a immolare Bonifacio, quando Pancrazio apparve rivestito dei suoi ornamenti  e tenendo in mano una croce. Le catene di Bonifacio caddero e tutti i pagani caddero a terra sooto l’effetto dello splendore che il prelato emanava. Pancrazio  ordinò  all’idolo di Lissone di andare a gettarsi in mare e uccise un serpente colossale che si nutriva del sangua delle vittime. Tutti gridarono  allora: “Grande è il Dio di Pancrazio!”. La maggior parte di loro furono battezzati e gli abitanti delle pendici dell’Etna li imitarono alla vista delle guarigioni compiute dal Santo. Una sacerdotessa pagana che soffriva di lebbra fu guarita dal Santo. Ma siccome ancora proferiva bestemmie, fu di nuovo colpita ancor più gravemente dal male.. Pentitasi, ella ricevette il Battesimo e le  fu imposto il nome di Benedetta e dopo essere stata ordinata Diaconessa ella distrusse con le sue mani gli idoli  che aveva servito e distribuì l’oro ai poveri.. Bonifacio dovendo partire per una campagna militare alla testa di una grande armata,  fece benedire i suoi uomini dal Santo e molti di loro ricevettero il Battesimo contemplando la gloria emanata dal Santo. Una nube discesa dal cielo   ricoprì il Vescovo durante la Liturgia che celebrava davanti a loro e questa nube disparve al momento dell’elevazione dei SS.Doni. Bonifacio aveva lasciato la città per affrontare un certo Elide, un pagano  duro e dissoluto che insidiava  una delle vergini consacrate a Dio dal Santo. Per il tramite di un discepolo di Montano , egli lanciò un sortilegio verso la giovane donna, ma per fortuna non ebbe nessun effetto. Egli fece allora arrestare tutte le vergini, che restarono inflessibili davanti alle pressioni dei pagani, e pertanto furono decapitate.  S.Pancrazio venne allora per seppellirle alla presenza del popolo e costruì una chiesa in loro onore. Ritornato a Taormina, Bonifacio fece castigare Elide e favorì la costruzione di chiese  in tutta la Sicilia, dove dei discepoli di S.Pancrazio, compirono numerose conversioni.   In quel tempo Aquilino, re di Calabria, mise l’assedio a  Taormina alla testa di una potente armata, S.Pancrazio incoraggiò il popolo a mettere tutta la sua fiducia in Cristo, e rimandò a casa gli uomini che difendevano i bastioni. Poi salì su un promontorio munito della croce e di due icone e benedì la città verso i quattro punti cardinali. I nemici videro tre soli sfolgoranti, e fuggirono in modo disordinato. Tuttavia alcuni si arresero e, dopo averli battezzati , il Santo li rinviò in Calabria per predicare la Buona Novella. Durante una nuova guerra di Bonifacio, il suo sostituto Artagoros, invitò il vescovo a un banchetto, durante il quale rovesciò un idolo che era stato esposto. I pagani si precipitarono allora su di lui  con rabbia, lo gettarono a terra e lo percossero così violentemente che  egli rese la sua anima. Precipitarono il corpo in un burrone, e dopo molte ricerche i suoi fedeli lo ritrovarono. Bonifacio ritornato dalla guerra, castigò  i colpevoli e fece costruire un sarcofago d’oro per conservare il corpo del santo prelato. Ma S.Pancrazio apparve al suo discepolo e successore Evagrio, per chiedergli di seppellirlo nella nuda terra perchè aveva sempre disprezzato l’oro. Durante i suoi funerali il suo corpo apparve privo di ferite e raggiante di gloria e un aroma delicato si spandeva tutt’intorno. In seguito venne costruita una chiesa in suo onore e venne proclamato protettore della città.

Biografia tratta da “Le Sinaxaire” Tessalonica 1996 pagg.80,83

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