S.Barbara megalomartire

Considerata una della  quattro “Grandi Vergini” insieme alle  Sante Dorotea, Caterrina di Alessandria e Margherita di Antiochia,vissuta  tra il III° e il IV° secolo al tempo dell’imperatore Massimino,

S.Barbara di singolare bellezza e di ampia cultura, venne alla conclusione che il paganesimo  non era una vera religione. Si converte segretamente alla fede cristiana. Suo padre Dioscoro, fervente pagano, per proteggerla dal mondo esterno e da pretendenti non graditi  decide di segregare la figlia in una torre. Durante la costruzione dell’edificio, Barbara, osservando che esistevano solo due finestre volle far aprire dai muratori una terza, per ricordare il concetto della SS.Trinità. S’immerse quindi in una piscina adiacente battezzandosi da sola ( altre fonti scrivono che andò ad Alessandria dove venne battezzata da Origene). Quando il padre  viene a conoscenza che la figlia era diventata cristiana prende il proposito di ucciderla. Miracolosamente ella sfugge alle ire del padre trapassando le mura e rifuggiandosi su un monte. Tradita da un pastore, viene ripresa e trascinata davanti al magistrato Marciano che la condanna ai tormenti per farla desistere dalla fede cristiana. Così Barbara è sottoposta allo strazio del corpo con panni ruvidi, ma Cristo apparso  durante la notte la risana. Subisce il tormento del fuoco, senza esito, del taglio dei seni, dell’umiliazione pubblica della sua nudità, alla fine lo stesso padre si incarica di uccidere la figlia per decapitazione. e con lei muore un’altra cristiana di nome Giuliana. Sceso dal monte, Dioscoro viene colpito da un fulmine e incenerito all’istante. Barbara e Giuliana vengono pietosamente sepolte da un uomo di nome Valentino e sulle loro tombe iniziano a verificarsi numerosi miracoli. Le SS.Reliquie vennero trasferite a Costantinopoli nel VI° sec. e di lì a Kiev dalla principessa Barbara Comnena. Una parte delle reliquie venne portata a Venezia  da Maria Argyropoula andata sposa  a Giovanni figlio del doge Pietro II° Orseolo e messe nella basilica dogale di S.Marco. In seguito  furono traslate  a Torcello e infine nella chiesa di S.Martino di Burano.

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