Durante la persecuzione di Diocleziano (305) vennero catturati a Tebe in Egitto 37 cristiani. Temendo la prospettiva di terribili sofferenze il Lettore Apollonio, non volendo rinnegare apertamente la fede cristiana, propose a uno dei carcerieri, il musicista Filemone di prendere le sue vesti e di andare a sacrificare agli idoli al suo posto offrendogli quattro monete d’oro
Filemone accettò, ma al momento di rivestire gli abiti del prigioniero fu toccato dalla grazia e credette con tutto il suo cuore in Cristo. E nel momento in cui si apprestava a sacrificare agli idoli manifestò pubblicamente di essere cristiano. Filemone era stato ingaggiato dal governatore perché attraverso la sua musica convincesse i prigionieri della bellezza dei piaceri di questo mondo.Avanzando nel mezzo dell’anfiteatro Filemone disse che proprio lui il musicista , sotto le vesti di Apollonio, era diventato cristiano. Nonostante le proteste dei pagani chiese a Dio la grazia del Battesimo. Una pioggia si riversò dal cielo soltanto su di lui, e con le sue preghiere anche le quattro monete d’oro sparirono dalle sue mani. Convocato davanti al giudice, Apollonio pentitosi della sua debolezza, confessò con forza la sua fede cristiana, e si lanciò verso le torture, mentre Filemone appeso a un albero veniva straziato dagli arcieri. Ma una freccia colpì all’occhio il governatore di nome Ariano. Preso da pietà Filemone gli predisse che sarebbe guarito dopo la morte dei martiri, anzi avrebbe ricevuto la guarigione applicando la terra della loro tomba sugli occhi. Ariano fece quello che aveva detto Filemone e, pentito abbracciò lui e la sua famiglia la fede cristiana. Naturalmente per questo anche loro vennero giustiziati.