San Timoteo (Listra, 17 circa – Efeso, 97) è stato un compagno di Paolo di Tarso durante i suoi viaggi missionari; Paolo di Tarso lo avrebbe costituito vescovo di Efeso.
La maggior parte delle notizie che lo riguardano si ricavano dagli Atti, dove è nominato sei volte, e dalle lettere paoline in cui è citato diciotto volte. Timoteo, che Paolo chiama «suo vero figlio nella fede» (cfr. 2Ti 1,2), è nato in Asia Minore da padre greco e da madre giudea. Noti sono il nome della madre e della nonna, rispettivamente Eunice e Loide (cfr. 2Ti 1,5). Convertito durante il primo viaggio di Paolo, fu scelto da Paolo come compagno di viaggio all’inizio del suo secondo viaggio e fu fatto circoncidere per rispetto dei giudei e dei giudeo-cristiani di quelle zone (cfr. At 16,3). Insieme con Paolo e Sila, Timoteo attraversò tutta l’Asia Minore fino alla Troade, e giunse da qui in Macedonia. Inoltre sappiamo che quando a Filippi, Paolo e Sila furono imprigionati per essersi opposti allo sfruttamento di una giovane ragazza come indovina da parte di alcuni individui senza scrupoli (cfr. At 16,16-40), Timoteo non fu arrestato. In seguito raggiunse Paolo ad Atene da dove venne mandato alla giovane Chiesa di Tessalonica sia per avere notizie che per riconfermarla nella fede (cfr. 1Ts 3,1-2). Timoteo ritrovò Paolo a Corinto, gli riferì i risultati della sua missione a Tessalonica e collaborò con lui all’evangelizzazione di quella città (cfr. 2Cor 1,19). Altre notizie di Timoteo si riferiscono al terzo viaggio di Paolo, li troviamo insieme ad Efeso, infatti Timoteo è tra i mittenti delle lettere a Filemone e ai Filippesi (cfr. Fm 1,1 e Fil 1,1) che secondo alcuni studiosi furono scritte da Efeso.
Da Efeso Paolo lo inviò in Macedonia insieme a un certo Erasto (cfr. At 19,22) e poi anche a Corinto con una lettera, nella quale raccomandava ai Corinzi di fargli buona accoglienza (cfr. 1Cor 4,17 e 16,10-11). È ancora come co-mittente della Seconda Lettera ai Corinzi, mentre quando da Corinto Paolo scrive la Lettera ai Romani nei saluti finali aggiunge anche quelli di Timoteo (cfr Rm 16,21). Secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, Timoteo ripartì da Corinto per raggiungere Troade sulla sponda asiatica del Mar Egeo e là aspettare Paolo di ritorno dal suo terzo viaggio missionario (cfr At20,4-5). Le ultime notizie di Timoteo che si hanno dalla Bibbia sono alcune parole della lettera agli Ebrei dalle quali si può pensare ad un periodo di prigionia. (Eb 13,23):” Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà, se arrivo presto, vi vedrò insieme con lui” Altre notizie su Timoteo le fornisce Eusebio che nella sua Storia ecclesiastica lo indica come primo vescovo di Efeso. Qui sarebbe morto lapidato per aver pubblicamente condannato il culto al dio pagano Dioniso. [1] San Girolamo, nel Chronicon a. 356 p.Ch., informa: “Le reliquie dell’apostolo Timoteo vengono portate a Costantinopoli”. Nella cattedrale di Termoli si trovano dal 1239 le reliquie del corpo del Santo provenienti da Costantinopoli. Il corpo di Timoteo venne ritrovato, durante dei lavori di restauro all’interno della Cattedrale termolese, nel 1945, in un loculo coperto da una lapide in marmo che riportava quest’iscrizione latina: «Nel nome di Cristo. Amen. Nell’anno del Signore 1239. Qui riposa il corpo del Beato Timoteo discepolo del beato Apostolo, nascosto dal venerabile Vescovo Stefano insieme con il Capitolo di Termoli»
Da Wikipedia