S.Mina Patriarca di Costantinopoli

Alla morte di S.Epifanio (535) , l’eretico Antimo, Vescovo di Trebisonda, riuscì a farsi eleggere come Partriarca di Costantinopoli.

Ma, qualche mese dopo, il Papa di Roma S.Agapito, si recò a Costantinopoli, e in seguito alle decisioni di un Sinodo convocato contro Severo di Antiochia, di cui Antimo era sostenitore, procedette egli stesso alla consacrazione di S.Mina, come nuovo Patriarca della città imperiale (13 marzo 536). Originario di Alessandria, costui era il responsabile dell’Ospizio di Sansone. Egli governò la chiesa con saggezza, e si sforzò di conservare  buone relazioni con Roma lottando contro i Monofisisti e gli Origenisti. Queste relazion si guastarono quando l’imperatore Giustiniano pubblicò un Editto, sottoscritto da S.Mina, contro i “Tre Capitoli” (544). Il Papa Vigilio, che non nascondeva la sua simpatia per Teodoro di Mopsuestia, ruppe subito la comunione col Patriarca di Costantnopoli. Condotto a forza a Costantinopoli fu costretto a rimanervi per  5 anni. Il Papa consentì a condannare i “Tre Capitoli” nel 548, ma, davanti all’opposizione suscitata in Occidente, ritornò su questa decisione e rinnovò la scomunica contro S.Mina. I due Prelati  finirono per riconciliarsi, dopo che il Patriarca ebbe a presentare al Papa una Confessione di fede in pieno accordo con i 4 Concili Ecumenici. Mina domandò umilmente perdono a Vigilio per le vessazioni subite da parte del potere civile, come se fosse stato lui stesso responsabile.. Egli rimise la sua anima a Dio nello stesso anno (24 agosto 552) poco tempo prima della convocazione  del V° Concilio Ecumenico, che fu presieduto dal suo successore S. Eutichio. Durante il suo Patriarcato S.Mina sostenne l’imperatore  nel suo programma  di costruzione di edifici prestigiosi  e celebrò la Dedicazione delle due più celebri chiese della capitale: S.Sofia ( 537)  e i SS.Apostoli (550), che erano state splendidamente costruite da Giustiniano.

Share