S.Stefano era il principe di una piccola isola situata al largo di Cadice in Spagna.
Ricco, onorato e pio padre di famiglia, egli desiderava tuttavia seguire la strada della perfezione. Un giorno, ricolmo di amore verso Dio, decise di abbandonare ogni gloria mondana. Sotto il pretesto di un pellegrinaggio a Roma, lasciò il governo dell’isola al suo figlio primogenito e lasciò per sempre la sua famiglia e la sua patria. Giunto a Roma si conquistò l’amicizia di papa Agapito e ricevette da lui il piccolo abito monastico. Oggetto di maltrattamenti da parte del tiranno Alberico, venne alla fine cacciato e si recò a Costantinopoli, dove divenne amico dell’imperatore Costantino VII Porfirogenito (913-959). Si recò poi a Gerusalemme, venerò con fervore la tomba vivificante del Signore e ricevette dal Patriarca Cristodulo il grande abito angelico e il nome di Stefano. Sottoposto alla derisione e alle angherie dei Saraceni, fuggì in Egitto dove venne messo in rigione insieme ai due preti che lo accompagnavano. Dopo sei mesi di prove, venne inviato affamato e indebolito davanti all’Emiro, e davanti a lui rinnegò la fede cristiana. Ma il sant’uomo si rialzò ben presto da così grave caduta e si presentò davanti agli empi per proclamare la sua fede in Cristo. Venne così sottoposto a crudeli torture e cadde gravemente malato, e presto venne a morte. Il Signore gli fece conoscere presto il momento della sua morte e lo rassicurò che aveva trovato il Suo favore per i suoi tremendi combattimenti.