S.Marco aveva acquisito una tale purezza di cuore sia per la sua umiltà sia per i suoi combattimenti ascetici che Dio gli concesse il potere di comandare la morte.
Un giorno non aveva avuto il tempo di scavare una tomba per un confratello che stava morendo, gli disse: “Fratello resta ancora oggi in vita, fino a che non ti scavi la tomba, e domani tu potrai andare verso il Signore nostro Gesù Cristo!”. E il fratello ritrovò la vita ancora per un giorno. Due monaci del monastero, Ivan e Teofilo, fratelli secondo la carne, ma legati anche da un amore spirituale, promisero di non morire l’uno senza l’altro e chiesero a Marco di scavare per loro una tomba comune. ivan il più giovane venne tuttavia a morte in assenza del fratello. Quando Teofilo rientrò in monastero e fu informato dell’accaduto si arrabbiò contro Marco. Marco allora ordinò al defunto di spostarsi e di lasciare il primo posto al fratello maggiore. Il defunto obbedì immediatamente. Stupito davanti a un tale miracolo, Teofilo si pentì di essersi arrabbiato e versò così tante lacrime che divenne cieco. Marco gli domandò perdono di essere stato la causa della sua cecità, ma gli annunciò che i suoi occhi spirituali si erano aperti e che ben presto stava per lasciare questo mondo effimero e che avrebbe recuperato la vista tre giorni prima della sua morte. Ciò che poi avvenne. Un Angelo apparve a Teofilo e mostrando il vaso pieno delle lacrime che egli aveva versato, gli disse:”Sono stato inviato per annunciarti che fra tre giorni tu entrerai nella gioia.”Beati coloro che piangono perché saranno consolati!” (Lc. 6,21) .Quando il corpo di S.Teofilo fu deposto accanto a quello di suo fratello col vaso contenente le lacrime, tutta la grotta fu riempita di un profumo celestiale.