L‘icona della Panagia Ierosolymitissa Ιεροσολυμίτισσα (Vergine di Gerusalemme tutta Santa) è posta di fronte al sepolcro vuoto della Santissima Madre di Dio e benedice con la sua presenza l’immane schiera di pellegrini che, ogni giorno, visitano questi santi luoghi.
La tomba sotterranea della Vergine Maria è situata presso la valle del Cedron, sulle colline ai piedi del monte degli Ulivi, dove il Salvatore spesso pregava con i suoi discepoli. Il sepolcro viene tipicamente attribuito alla Santa Vergine perchè la tradizione vuole che gli apostoli stessi abbiano condotto in questo luogo il purissimo corpo di Maria per seppellirlo.
La tradizione vuole che questa miracolosa icona sia stata “scritta” a seguito delle rivelazioni della Santissima Madre di Dio a suor chiamata Tatiana del Monastero di Santa Maria Maddalena nel Getsemani intorno al 1870.
Tatiana era una valente iconografa del Monastero, una notte una bellissima signora le apparve in una visione e disse: “Sorella Tatiana, sono venuta da te in modo che tu mi ritragga in un dipinto.”
Tatiana rispose: “Sia come vuoi tu, Benedetta Sorella; tuttavia io sono solo un’iconografa, non una pittrice.”
La Bella signora le sorrise dolcemente e con tono accondiscendente le rispose: “Bene, allora farai il mio ritratto usando le tecniche che hai imparato come iconografa.”
Sorella Tatiana si infuriò per via dell’audacia con cui la Signora le aveva risposto e con fare stizzoso disse: “Per ritrarti ci vuole una tavola pronta, ed io non ne ho nessuna!”
La Signora sorrise ancora e scosse leggermente il capo, poi con dolcezza immensa, porse a Tatiana una tavola di legno ben lavorata e con la tela già ben distesa ed aderita in modo perfetto su tutta la superficie, quindi posando il Suo sguardo sugli occhi di Tatiana replicò: “Dipingi.”
Tatiana, più meravigliata che altro, obbedì alla sua ospite, prese la tavola, se la pose sulle gambe e la accarezzò con la mano, in modo da sincerarsi della sua perfezione, poi sollevò lo sguardo verso la Signora e si accorse che il suo aspetto era di colpo mutato di fronte ai suoi stessi occhi. Il mantello nero che copriva la Signora si mutò lentamente in uno dorato, mentre il suo viso emetteva un bagliore intenso.
La trasfigurazione dell’aspetto della Signora spaventò Tatiana, ma la signora vedendo il suo timore disse: “Oh benedetta Tatiana, tu sei la sola persona, dopo gli Apostoli e l’evangelista Luca, che ha avuto l’opportunità di scrivere una mia icona di nuovo.”
Sorella Tatiana finalmente comprese che si trovava in presenza della Santissima Madre di Dio, la Theotokos. In preda allo shock, si risvegliò dalla sua visione, si rivestì immediatamente e corse ad informare la madre superiora di quanto le era accaduto. La badessa puntualmente non credette alla visione e le consigliò di ritornare a letto a dormire, tanto domani avrebbe potuto dipingere, con la sua benedizione, con tutta calma l’icona della Panaghia.
Tatiana, obbediente, ritornò alla sua cella, ma prima di entrare notò una intensa luce che filtrava dagli spiragli della porta. La monaca ritornò di corsa dalla badessa, le disse della luce e la pregò vivamente di accompagnarla nella cella in modo che potesse vedere pure lei la luce brillante. La badessa vedendo l’agitazione della consorella decise di accontentarla ed insieme le due donne tornarono alla cella di Tatiana.
Dentro la cella c’era un profumo paradisiaco ed una luce così intensa da lasciarne percepire a stento la sorgente, in una icona della Santissima Vergine. La misteriosa apparizione dell’icona spaventò moltissimo le due suore, ma la Madre di Dio apparendo ancora una volta a Tatiana disse: “Adesso prendimi da qua e portami a casa mia nel Gethsemane di Gerusalemme.”. Questo fu esattamente ciò che Tatiana e la badessa fecero.
Attualmente la meravigliosa icona “acheropita”, cioè non disegnata da mano d’uomo, si trova esattamente dove la Vergine Maria voleva, nella sua “casa”, presso il santo sepolcro nel Gethsemane.
Qualche decennio dopo, padre Geronda Pasios del monte Athos (1924-1944) raccontò di aver avuto l’immenso privilegio di vedere la Theotokos in diverse visioni; il monaco sostiene che il volto della Vergine è estremamente somigliante a quello di questa icona, piuttosto che a quello di qualsiasi altra.
Puntualmente la mattina del 25 agosto secondo il nostro calendario, del 14 agosto, secondo il calendario ortodosso, ha luogo il rito del Funerale della Madre di Dio e sempre Vergine Maria. Una moltitudine di persone in processione, con i capi della chiesa e il clero in testa (monaci e suore ortodosse di Gerusalemme: greci, rumeni, arabi, russi, ecc…), si muove dalla sede del Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme (nei pressi della chiesa del S. Sepolcro). Attraverso le strette vie della Città Santa, dopo circa due ore, il corteo funerario giunge al Getsemani. Davanti alla immane fila di persone viene portata questa Icona miracolosa. Lungo la via i fedeli si fanno incontro all’icona per baciarla e bambini di tutte le età vengono sollevati verso di essa. Giunti nella chiesa, davanti all’altare, dietro la tomba della Madonna, c’è un luogo elevato dove viene deposto il sudario (lenzuolo funebre) della Santissima Madre di Dio, tra rami di mirto e fiori profumati, sotto una copertura preziosa. Molti pellegrini, dopo aver baciato l’icona della Dormizione della Vergine, seguendo un antico costume, si prostrano a terra strisciando sotto di essa.
Tratto dal Sito “Regina mundi”