Il santo martire Barbaro, un ex ladro, visse in Grecia e per lungo tempo commise rapine, rapine e omicidi. Ma il Signore, non volendo la morte del peccatore, lo rivolse al pentimento. Una volta, quando il Barbaro era seduto in una grotta e guardava un sacco di proprietà rubate, la grazia di Dio gli toccò il cuore. Pensò alla morte imminente, al terribile giudizio futuro. Riflettendo sulle tante cattive azioni che aveva commesso, ebbe il cuore spezzato e decise di iniziare il suo pentimento, dicendo: “Il Signore non ha disprezzato la preghiera del ladro crocefisso accanto a Lui, e possa Egli risparmiarmi con la Sua inesprimibile misericordia”.
Il barbaro lasciò tutti i suoi tesori nella grotta e giunse alla chiesa più vicina. Confessò le sue cattive azioni al sacerdote e lo implorò di accettare il suo pentimento. Il prete gli diede un posto in casa sua, e san Barbaro lo seguì, muovendosi sulle ginocchia e sui gomiti, come un animale a quattro zampe, poiché si considerava indegno del titolo di uomo. Nella casa del prete si sistemò insieme al bestiame, mangiava con gli animali e si considerava peggiore di qualsiasi creatura. Ricevuto il perdono dal sacerdote per i suoi peccati, il Barbaro andò nella foresta e vi visse per 12 anni senza vestiti, nudo, sopportando il freddo e il caldo, che gli faceva diventare nero tutto il corpo. Alla fine, San Barbaro ricevette un avviso dall’alto che i suoi peccati erano stati perdonati e che sarebbe morto martire. Un giorno, dei mercanti passavano per i luoghi dove lavorava San Barbaro. Qualcosa si mosse nell’erba folta davanti a loro. Pensando che fosse una bestia, vi scagliarono contro diverse frecce dai loro archi. Avvicinandosi, furono inorriditi nel vedere che avevano ferito a morte un uomo. Ma San Barbaro chiese loro di non addolorarsi, raccontò loro di sé e chiese loro di informare il sacerdote, nella cui casa aveva precedentemente vissuto, dell’accaduto. Dopo questo santo Barbaro consegnò il suo spirito a Dio. Il sacerdote, che aveva accettato il pentimento dell’ex rapinatore trovò il suo corpo illuminato dalla luce celeste. Il presbitero fece seppellire il corpo di san Barbaro nel luogo dove fu ucciso. Successivamente, dalla tomba del santo iniziò a sgorgare una mirra miracolosa, che guarì varie malattie. Le sue reliquie si trovano nel monastero di Kellis in Tessaglia, vicino alla città di Larissa.