Secondo la leggenda, durante la costruzione della Lavra da parte di Sant’Atanasio nel X secolo, accorsero a lui molti monaci, che ricevette e con i quali lavorò in obbedienza. Una volta ci fu un fallimento del raccolto e una carestia nella Lavra, ei monaci, incapaci di sopportare la carestia, si dispersero uno per uno, così che vi rimase solo l’affamato Sant’Atanasio.
Non importa quanto fosse forte Atanasio nello spirito della pazienza, anche la fame lo vinse. La fermezza del suo spirito vacillò e lui, come gli altri, decise di lasciare la Lavra e andare in un altro posto. Una mattina sant’Atanasio, in uno stato d’animo vago, si incamminò sconsolato lungo il sentiero per Karyes. Dopo due ore, si è stancato e si è appena seduto per riposare, quando una donna è apparsa camminando verso di lui sotto un velo blu arioso.
Atanasio, non credendo ai propri occhi, si fece il segno della croce e pensò: “Dove può venire una donna da qui? Dopotutto, è impossibile che una donna entri qui ”, e, sorpreso, andò incontro alla donna. Si avvicinò a lui e gli chiese dove stesse andando. Atanasio non rispose, dicendo che era un monaco e chiese perché avesse bisogno di sapere dove stava andando. Quindi la donna ha detto che se è un monaco, dovrebbe rispondere in modo diverso rispetto alla gente comune, essere semplice, fiducioso e modesto. Ha ripetuto la domanda, dove sta andando, che conosce il suo dolore e tutto ciò che gli viene fatto e può aiutarlo.
Quindi Atanasio, sorpreso dai discorsi di una donna sconosciuta, le raccontò i motivi che lo costrinsero a lasciare la Lavra. La donna ha rimproverato Atanasio per questo, dicendo che per amore di un pezzo di pane quotidiano ha lasciato il suo monastero, che non dovrebbe essere mai, abbandonato dopo la tonsura monastica. Aggiunse poi che se vi avesse fatto ritorno Ella lo avrebbe aiutato anzi avrebbe ricevuto tutto in abbondanza. Anzi il luogo della sua solitudine, diventerà famoso e prenderà il primo posto tra tutti i monasteri dell’Athos.
Quindi Atanasio le chiese chi fosse e la donna rispose che era colei al cui nome aveva dedicato il suo monastero, alla quale aveva affidato la sua sorte e la sua salvezza, che era la Madre del suo Signore. Sant’Atanasio però la guardò incredulo e dubbioso e disse che aveva paura di crederle, perché le insidie del demonio sono molteplici e il nemico si trasforma in angelo di luce. Atanasio le chiese come lo avrebbe convinto della giustizia delle sue parole. Allora la Madre di Dio gli disse di colpire una pietra lungo la strada con il suo bastone, e allora avrebbe saputo chi gli stava parlando, e da quel momento in poi, sarebbe rimasta per sempre l’amministratrice (Economissa) del suo monastero. Atanasio colpì con il suo bastone la pietra che gli era stata indicata. La pietra esplose e dalla fessura sgorgò una rumorosa sorgente d’acqua. Colpito dal miracolo, Atanasio si voltò per gettarsi ai piedi della Madre di Dio, ma lei non c’era più. Da quel momento, questa sorgente scorre in modo curativo e abbondante, a una distanza di due ore dalla Lavra, non lontano dal mare .
Sant’Atanasio tornò al monastero e scoprì che tutte le dispense erano piene fino all’orlo di tutto il necessario. Da allora, nella Lavra, per volontà della Madre di Dio, non vi è alcuna carica di amministratore, ma solo la posizione di assistente dell’Economissa, mentre la stessa Madre di Dio è considerata la governante del monastero. Ben presto tutti i monaci tornarono al monastero e nel monastero fu dipinta l’icona stessa, che attualmente è collocata in un modesto kivot nel monastero.
Sul luogo dell’apparizione della Madre di Dio a Sant’Atanasio, sulla strada per il Monastero Kareisky, fu eretta una piccola chiesa in suo onore nel nome della Sorgente vivificante. In questa chiesa c’è un’icona raffigurante un miracolo avvenuto. C’è anche un loggiato per il riposo di pellegrini.
Iconografia
L’icona raffigura la Madre di Dio seduta su un trono con il Bambino Gesù Cristo alla sua sinistra. Sul lato destro del trono è raffigurato San Michele di Sinad in posizione di preghiera, a sinistra – Sant’Atanasio, che tiene tra le mani il suo monastero, raffigurando simbolicamente la speciale cura, protezione e cura prestata a il monastero dalla Madre di Dio.
Preghiera
O Veneratissima Signora Theotokos, Nostra Onorevole Madre Badessa, di tutti i monasteri ortodossi di vita monastica, nel santo Monte Athos e in tutto l’universo! Accetta le nostre umili preghiere e porta come al nostro generoso Dio, possano le nostre anime essere salvate dalla sua grazia. Guardaci con il tuo occhio misericordioso e realizza la nostra salvezza nel Signore stesso, poiché senza la misericordia del nostro Salvatore e la tua santa intercessione per noi, noi, peccatori, non saremo in grado di completare la nostra salvezza, come se la nostra vita fosse frantumata nelle vanità del mondo, poiché il tempo si sta avvicinando al raccolto di Cristo nel giorno del Giudizio Universale . Ma noi, i maledetti, periamo nell’abisso del peccato, per la nostra negligenza, secondo la parola dei santi padri, i creatori della vita angelica nella carne: come l’ultimo monaco, per la negligenza della sua vita, saranno paragonati a persone mondane, e si avvererà oggi, perché il nostro monachesimo galleggia con la sua vita sul mare della vita, in mezzo a una grande tempesta e al maltempo: perché i nostri santi chiostri dimorano nel polvere per i nostri peccati, nostro Onnipotente Signore Gesù Cristo, quindi per favore, noi, indegni, non abbiamo dove chinare il capo. O nostra dolcissima Madre Badessa! Raduna noi dispersi e aiutaci a salvarci.