Santa Matrona era la serva di una nobile donna ebrea di nome Pantilla, moglie del comandante delle truppe imperiali nella città di Salonicco. Matrona venerava Gesù Cristo come il vero Dio e lo pregava in segreto, senza attirare l’attenzione della sua padrona. Ogni giorno andava alla sinagoga. Matrona l’accompagnò alla porta, e poi immediatamente andò segretamente in chiesa, dove offrì preghiere al Signore. Quando Pantilla uscì dalla sinagoga, la serva era già lì ad aspettarla.
La Pasqua ebraica è arrivata. Matrona ha voluto prendere parte ai servizi che precedono la festa della Risurrezione del Signore, la vera Pasqua, che ci ha portato dalla morte alla vita. Andò in chiesa, ma tornò tardi alla sinagoga e uno dei servi la raccontò alla padrona. Pantilla fu sopraffatto da una rabbia terribile. Ha affermato che se Matrona l’ha ingannata in questo, allora deve aver svolto i suoi doveri altrettanto male. La padrona ordinò agli altri servi di legarla a una panchina e di picchiarla con le verghe.
Alle accuse della signora, Matrona le ha risposto: “Sì, sono cristiana, ma ho sempre obbedito ai vostri ordini, tranne per ciò che riguarda la mia fede. Che errore ho commesso contro il tuo servizio, torturando il mio corpo in questo modo? Se vuoi mettermi a morte perché onoro Gesù Cristo, allora hai completo potere sulla mia vita, ma non hai potere sulla mia anima, che appartiene solo a Dio. Non ho paura di alcuna tortura, perché Gesù, il mio Salvatore e il mio Maestro, verrà in mio aiuto!”
Matrona fu chiusa in una stanza per tre giorni e quando fu liberata, Pantilla rimase stupita nel vedere che era libera dai ceppi, senza alcuna ferita sul corpo e con il viso radioso, cantando lodi a Dio. La sua ira divenne ancora più terribile per questo e ordinò che la serva fosse flagellata di nuovo e con ancora maggiore crudeltà. La guarigione miracolosa fu ripetuta tre volte, ma i colpi di bastone alla fine vinsero la resilienza mostrata da Matrona. In quel momento, quando la sua anima si rivolse al Signore, disse: “Signore Gesù, Purissimo Salvatore, per amore del quale ho sopportato tutto questo tormento, ora raccomando la mia anima nelle Tue mani. Onorami di essere tra i Tuoi martiri!”
Pantilla, temendo di essere accusato di omicidio, ordinò che il corpo di Matrona fosse gettato da un’alta scogliera in modo che tutti credessero che fosse stata vittima di un incidente. Successivamente, Alessandro, vescovo di Salonicco, all’inizio del IV secolo, ordinò che le preziose spoglie fossero trasferite a Salonicco, dove fu costruito un tempio dedicato a Santa Matrona.