Archivi autore: Padre Dimitri (Fantini)

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S.Profeta Sofonìa

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Sofonìa, vissuto tra il 640 e il 609 a.C al tempo del Re della Giudea Giosìa, è uno dei profeti minori. L’etimologìa del suo nome è “Colui che Dio protegge”. Della sua vita non si sa quasi nulla. Il suo libro inizia in modo inconsueto elencando la sua genealogìa fino alla quarta generazione. Dato che viene chiamato “Figlio dell’Etiope” può far pensare a una sua origine straniera, ma la sua ascendenza  è invece giudaica. La sua predicazione risente dell’idolatrìa in cui si trova il popolo ebraico. Sofonìa insiste sul “giorno del Signore” che incombe sulla storia di Giuda, sulle Nazioni che l’opprimono, su tutta l’umanità.

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S.Profeta Naum

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Il S.Profeta Naùm era originario di Elkésim in Galilea e apparteneva alla tribù di Simeone. Visse nel VII° sec. prima di Cristo e profetizzò l’annientamento prossimo della città di  Ninive, la capitale del Regno assiro, per mezzo del Re dei Medi, e la restaurazione del Regno di Giuda. Settimo dei Profeti minori, il suo piccolo libro descrive con enfasi lo scatenamento della collera del Signore contro i nemici del Suo popolo: ” Egli ha per strada la tempesta e l’uragano, la  nube la polvere dei suoi piedi…Egli fa tremare le montagne e fa fondere le colline: la terra si solleva davanti a Lui, e anche il mondo e i suoi abitanti!”. Ma il Profeta proclama anche la tenerezza di Dio  per i Suoi eletti: “Il Signore è buono. Egli è un rifugio nel giorno della sventura e riconosce coloro che confidano in Lui”. Dal suo tempo egli vede venire Colui che deve portare la pace definitiva al popolo di Dio: il Cristo. ” Ecco sui monti i piedi di un messaggero della Buona Novella che annunzia la pace”. Il nome del profeta è esso stesso una predizione della misericordia di Dio, perché significa “riposo” , “consolazione”. Dopo aver compiuto la sua missione, il Santo Profeta Naùm si addormentò in pace e fu sepolto nella terra dei suoi padri.

Tratto dal Sinassario dei santi della Chiesa ortodossa ed. To perivoli tis Panaghias Salonicco 1988

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S.martire Paramone di Bitinia

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Il    santo martire Paramone  e altri  370 martiri hanno sofferto per la fede in Cristo durante l’anno 250 sotto  l’ Imperatore Decio (249-251). Il governatore delle regioni orientali  Akviano mise  in prigione   370 cristiani, costringendoli a rinunciare a Cristo e a  sacrificare agli idoli. I prigionieri  vennero torturati, con l’intento che l’angoscia e minacce di morte li costringessero  a rinunciare a Cristo e  ad  adorare la divinità pagane. Un cittadino locale di nome   Paramone vedendo il tormento  dei cristiani  denunciò apertamente la brutalità del governatore e confessò anch’egli la loro fede nell’unico Dio vero, il Signore Gesù Cristo. Santo Paramone dopo una tortura brutale fu decapitato insieme agli altri  370 martiri.

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S.Irenarco e le sante sette donne martiri

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A Sebaste scoppia una persecuzione quando era governatore della città Massimiano. Sette donne, accusate di avere convertito i loro mariti alla religione cristiana, sono condotte davanti al governatore. Uno dei poliziotti, di nome Irenarco, incaricato della custodia delle sette donne, si dichiara cristiano e prende le loro difese. Massimiano è inflessibile e invita le cristiane a sacrificare agli dèi, ma queste, con un inganno, prendono gli idoli e vanno a gettarli nel lago. Ira del governatore contro Irenarco e le sue compagne.

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Icona “La Vergine del Segno”

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Nel dodicesimo secolo la città di Novgorod, una delle più antiche ed importanti città russe, estendeva la sua egemonia su tutta la parte settentrionale del paese. Il principe Andrei Bogolyubsky, signore di Suzdal, nel 1169 raccolse un grande esercito alla cui testa mise il figlio Mstisalv, con l’intento di riunire sotto il suo potere tutte le Russie. Dopo aver preso Kiev, l’esercito con il grosso delle sue forze si diresse fino alle porte di Novgorod, che cinse d’assedio nel mese di febbraio dell’anno successivo. Dopo tre giorni d’assedio, i cittadini di Novgorod erano stremati dalla sanguinosissima battaglia, al punto da ritenere che la loro ultima speranza si riducesse soltanto nell’aiuto e nella protezione della Santissima Vergine Continua a leggere

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Akatisto allo Spirito Santo

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Akatisto allo Spirito Santo

Kondakion 1

Venite, fedeli, a celebrare la discesa dello Spirito Santo. Dal seno paterno si è riversato luminoso sugli Apostoli, e ha  diffuso in tutta la terra la conoscenza di Dio. Egli rende degni della Grazia vivificante dell’adozione e della gloria celeste coloro che accorrono a Lui con un cuore puro, perché Egli santifica e rende divini coloro che a Lui cantano:

Spirito Santo, Consolatore,  vieni e dimora in noi!

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