Archivi categoria: Santo del giorno

Icona della “Gioia improvvisa”

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L’icona si riferisce a un racconto scritto da S. Dimitri di Rostov. Un povero giovane di nome Fjodor, che fin  da piccolo aveva  una fede profonda verso la S.Vergine  ma che  per alleviare la sua misera esistenza aveva preso l’abitudine di rubare, un giorno venne adocchiato da un capo di una banda di briganti con l’intento di aggregarlo al suo gruppo, facendogli balenare  la prospettiva di una facile ricchezza.

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S.Ambrogio vescovo di Milano

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Caso unico nell’agiografia cristiana la memoria di Ambrogio cade non nel giorno del suo trapasso al cielo ma  nel giorno della sua elezione all’episcopato.  Nato a Treviri in Germania da nobile famiglia romana della Gens Aurelia. ebbe un raffinata educazione insieme alla sua sorella Marcellina e al fratello satiro. Quando il padre, governatore delle Galli, morì tutta la famiglia ritornò a Roma.

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S.Profeta Sofonìa

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Sofonìa, vissuto tra il 640 e il 609 a.C al tempo del Re della Giudea Giosìa, è uno dei profeti minori. L’etimologìa del suo nome è “Colui che Dio protegge”. Della sua vita non si sa quasi nulla. Il suo libro inizia in modo inconsueto elencando la sua genealogìa fino alla quarta generazione. Dato che viene chiamato “Figlio dell’Etiope” può far pensare a una sua origine straniera, ma la sua ascendenza  è invece giudaica. La sua predicazione risente dell’idolatrìa in cui si trova il popolo ebraico. Sofonìa insiste sul “giorno del Signore” che incombe sulla storia di Giuda, sulle Nazioni che l’opprimono, su tutta l’umanità.

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S.Profeta Naum

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Il S.Profeta Naùm era originario di Elkésim in Galilea e apparteneva alla tribù di Simeone. Visse nel VII° sec. prima di Cristo e profetizzò l’annientamento prossimo della città di  Ninive, la capitale del Regno assiro, per mezzo del Re dei Medi, e la restaurazione del Regno di Giuda. Settimo dei Profeti minori, il suo piccolo libro descrive con enfasi lo scatenamento della collera del Signore contro i nemici del Suo popolo: ” Egli ha per strada la tempesta e l’uragano, la  nube la polvere dei suoi piedi…Egli fa tremare le montagne e fa fondere le colline: la terra si solleva davanti a Lui, e anche il mondo e i suoi abitanti!”. Ma il Profeta proclama anche la tenerezza di Dio  per i Suoi eletti: “Il Signore è buono. Egli è un rifugio nel giorno della sventura e riconosce coloro che confidano in Lui”. Dal suo tempo egli vede venire Colui che deve portare la pace definitiva al popolo di Dio: il Cristo. ” Ecco sui monti i piedi di un messaggero della Buona Novella che annunzia la pace”. Il nome del profeta è esso stesso una predizione della misericordia di Dio, perché significa “riposo” , “consolazione”. Dopo aver compiuto la sua missione, il Santo Profeta Naùm si addormentò in pace e fu sepolto nella terra dei suoi padri.

Tratto dal Sinassario dei santi della Chiesa ortodossa ed. To perivoli tis Panaghias Salonicco 1988

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S.martire Paramone di Bitinia

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Il    santo martire Paramone  e altri  370 martiri hanno sofferto per la fede in Cristo durante l’anno 250 sotto  l’ Imperatore Decio (249-251). Il governatore delle regioni orientali  Akviano mise  in prigione   370 cristiani, costringendoli a rinunciare a Cristo e a  sacrificare agli idoli. I prigionieri  vennero torturati, con l’intento che l’angoscia e minacce di morte li costringessero  a rinunciare a Cristo e  ad  adorare la divinità pagane. Un cittadino locale di nome   Paramone vedendo il tormento  dei cristiani  denunciò apertamente la brutalità del governatore e confessò anch’egli la loro fede nell’unico Dio vero, il Signore Gesù Cristo. Santo Paramone dopo una tortura brutale fu decapitato insieme agli altri  370 martiri.

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