La vita di San Paolo Aureliano fu redatta da Wrmonoc, monaco di Landévennec tra il IX e X secolo, il quale si basò su un’opera precedente o più probabilmente ben più Vite del santo.
Pur non essendo del tutto attendibile, gli eventi principali della sua vita sono confermati dai molti luoghi che ancora oggi portano il suo nome. Nativo del Galles, nel 492 Paolo Aureliano fu educato a Ynys Byr da Sant’Iltuto discepolo di S.Germano di Auxerre insieme ad altri celebri santi suoi compatrioti quali David, Sansone e Glida. Sin dalla giovane età scelse di condurre una vita solitaria e trascorse parecchi anni pregando e studiando. Ordinato sacerdote, radunò attorno a sé dodici discepoli che vissero in celle vicine.
Con loro partì un giorno per la Bretagna ed attraversando la Cornovaglia si fermò a far visita a sua sorella Sitofolla, monaca in un non precisato monastero della regione. Nonostante non vi siano prove dirette dell’esistenza di questa sorella, un villaggio porta comunque il nome di San Paolo Aureliano nei pressi dell’estremità occidentale della baia di Mount. Sbarcati poi sull’isola Ushant, in un luogo oggi denominato Porz-Pol, soggiornarono qui per un certo periodo, per poi trasferirsi a Ploudamézeau ed ancora sull’isola di Batz, ove edificarono un monastero.
Particolarmente amato dalla popolazione locale, Paolo fu proposto per l’episcopato. Withur, signore locale, dovette usare uno stratagemma per indurlo ad accettare: mandò Paolo a Parigi dal re Childerico per recapitargli un messaggio urgente, contenente in realtà la richiesta della sua consacrazione a vescovo. Il sovrano acconsentì, fece conferire l’ordinazione a Paolo e lo rimandò indietro. Il novello vescovo continuò comunque a condurre una vita improntata ad un’estrema austerità, cibandosi esclusivamente di pane ed acqua, aggiungendo un pò di pesce solo nelle grandi feste.
Pensando di essere ormai prossimo alla morte, Paolo lasciò il ministero episcopale, ma invece sopravvisse a ben due suoi discepoli che aveva designato quali suoi successori. Morì infine nel 573. Si narrò che in vita sarebbe stato dotato del dono della profezia, tanto che secondo Wrmonoc avrebbe predetto anche l’invasione dei popoli del nord. Il nome della sede episcopale, in suo onore fu mutato in San Paolo di Léon.
Autore: Fabio Arduino
Tratto da Santi e Betati |