«[…] Dopo un po’ mi recai in chiesa per i vespri e, fissando lo sguardo sull’icona del Salvatore, esclamai: “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me peccatore!”. A quelle parole vidi, al posto dell’icona, il Signore vivente, e la grazia dello Spirito santo mi riempì totalmente l’anima e il corpo.
Così conobbi, nello Spirito santo, che Gesù Cristo è Dio, e… questa grazia divina fece sorgere in me il desiderio di soffrire per Cristo. Da quel preciso istante l’anima mia anela al Signore, e null’altro più mi rallegra sulla terra: la mia unica gioia è Dio. È lui la mia letizia, la mia forza, la mia speranza, il mio bene». «Improvvisamente l’anima vede il Signore e lo riconosce! Chi può descrivere questa gioia e questa consolazione? Il Signore è riconosciuto nello Spirito Santo e lo Spirito Santo agisce in tutto l’uomo: nello spirito, nell’anima e nel corpo. Così viene riconosciuto Dio, tanto in cielo come sopra la terra. Nella sua infinita bontà il Signore mi dette questa grazia, a me peccatore. […] L’anima per l’amore di Dio è come rapita; rimane nel silenzio e non vorrebbe parlare, guarda al mondo, assente e senza desiderio. Gli uomini non sanno che essa vede il Signore amato e ha lasciato dietro di sé e dimenticato il mondo, non trovandovi più alcuna dolcezza. Così colma d’amore divino è l’anima che ha gustato la dolcezza dello Spirito Santo. O Signore, dona questo amore a tutti noi, dallo al mondo intero. Spirito Santo, discendi nella nostra anima affinché lodiamo il Creatore in pieno consenso: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!»